GREEN IN PARMA, INCONTRO TRA PARTNER DI PROGETTO E STAKEHOLDER, ORTO BOTANICO 29 OTTOBRE 2021

Presentazione del progetto, interventi dei partecipanti




Il 29 ottobre 2021 preso la sala delle farfalle dell’Orto Botanico si è svolto l’incontro a invito fra i partner del progetto Green In Parma (GRINPA) e i portatori di interesse locale ai quali era stato chiesto di dare il proprio contributo alla messa a punto del programma delle attività.

Erano presenti rappresentanti dei seguenti 25 soggetti: ADA onlus, ARPAE, ASCOM, AUSER, CCV Cittadella, CCV Golese, CCV Parma Centro, CCV San Leonardo, CGIL Parma, Circolo Il Borgo, CNA, Consiglieri comunali, Consiglio Studenti Unipr, Corte Parma Srl, Davines SpA, Diocesi di Parma, Distretto Economia Solidale, Ente Gestione Parchi del Ducato, GIA, Medici per l'Ambiente, Ordini degli Architetti e dei Geologi, Parma io ci sto!, Tep SpA, UPI.

Renato Bruni, direttore scientifico dell’Orto Botanico, ha portato il saluto dell’Ateneo e giudicato l’incontro particolarmente appropriato poiché il luogo in cui ci troviamo dovrà cessare di essere hortus conclusus e aprirsi alla città. Ha poi citato l’interessante coincidenza per cui, proprio in questo stesso giorno, presso l’Orto Botanico di Bergamo è stata inaugurata una mostra laboratorio su un esperimento locale di desigillazione.

Fabrizio Ghidini, Presidente di Federconsumatori, ha illustrato le grandi linee del progetto, presentato gli undici partner GRINPA, le due annualità su cui sono ripartite le attività, il crowdfunding che sarà avviato per attuare un intervento sperimentale di desigillazione con il coinvolgimento dei cittadini.

Renzo Valloni, coordinatore dei progetti CEA, ha presentato per conto del partenariato gli obiettivi e le modalità di conduzione di Green In Parma (scarica pdf presentazione)  i cui temi e attività sono oggi sottoposti alla valutazione degli stakeholder per raccogliere osservazioni e possibilmente nuove adesioni al progetto. Questi temi e attività sono:

•     Ruolo del verde nel suo insieme e contributo delle diverse essenze per la riduzione degli impatti del CC e dell’inquinamento atmosferico;
•     Inserimenti di verde e altre comuni pratiche per l’adattamento urbano ai cambiamenti climatici e rassegna degli interventi realizzati a Parma;
•     Esempi di tipologie base di greening e altre forme di mitigazione e adattamento a orientamento e supporto della loro applicazione da parte dei privati;
•     Raccolta e trattamento dell’informazione disponibile sulla distribuzione dei livelli di vulnerabilità e rischio climatico in alcune aree di Parma;
•     Confronti costruttivi a livello di quartiere su impermeabilizzazione del suolo e verde e sulla simulazione di interventi di desigillazione e greening e loro benefici.

Sonia Ziveri (Davines SpA) ha aperto gli interventi dei convenuti e detto dell’importanza di coinvolgere l’Amministrazione comunale e di interfacciare il progetto con altre iniziative in corso, in particolare con l’Alleanza per la Neutralità Carbonica che sta lavorando sulle emissioni a livello provinciale.

Sara Deledda, presidente CCV Oltretorrente, ha richiamato il piano comunale del verde che è oggi all’attenzione del quartiere e la proposta del quartiere stesso di riforestazione di Piazzale Matteotti. Ha anche espresso l’auspicio che tutte le progettualità si possano intersecare.

Paolo Bertoletti, presidente AUSER, ha richiamato l’importanza di mettere al centro del progetto la vivibilità. In considerazione della fragilità degli anziani è importante che in ogni iniziativa di rigenerazione urbana si mettano al centro le persone.

Fabio Faccini, Presidente Coop Sociale Cigno Verde e promotore del progetto, è intervenuto per fare alcune prime puntualizzazioni sulla natura di Green In Parma, citando la previsione di avviare processi partecipativi, la volontà di unire le persone e collaborare con altri progetti in atto, la necessità di calibrare in modo realistico l’intervento sperimentale di progetto, di raccogliere la documentazione disponibile e fare sintesi, di impegnarsi per il coinvolgimento dell’Amministrazione comunale.

Anna Varoli (TEP SpA) ha richiamato l’iniziativa della Regione per la distribuzione di piantine da mettere a dimora di cui Green In Parma potrebbe beneficiare.

Giorgio Delsante, Presidente Fondazione Munus e promotore del progetto, ha sottolineato che la natura intima di Green In Parma è quella del progetto di comunità, da tenere sempre a mente e richiamato l’importanza di dar corso a una comunicazione mirata a livello di singolo quartiere.

Tommaso Giovanni Ugolotti, vicepresidente dell’Associazione Medici per l’Ambiente, ha affermato che oggi la medicina è pienamente consapevole delle strette relazioni fra lo stato dell’ambiente e la salute pubblica e che il principio di considerare gli interventi di verde pubblico come interventi di sanità pubblica è oggi pienamente integrato nella letteratura scientifica.

Emanuele Fior, dell’Ente di Gestione Parchi del Ducato, ha osservato che il progetto si presta a essere applicato anche nelle cittadine limitrofe a Parma e che a questo fine l’Ente Parchi potrebbe dare il proprio contributo e che Green In Parma, opportunamente scalato, si presterebbe ad essere finanziato coi bandi europei.

Daniele Pezzali, Presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Parma, ha osservato che i processi partecipati sono esperienze importanti se condotti bene con una struttura organizzata e con finalità ben precise. È bene che il progetto si dia una governance che coinvolga l’amministrazione pubblica. Ha poi espresso perplessità sull’idea di portare avanti il progetto facendo conto sulle competenze locali; soprattutto se Green In Parma dovesse assumere un respiro europeo risulterebbe necessario aprire a competenze esterne.

Matteo Rampini, segretario confederale CGIL, ha suggerito di mettere bene a fuoco i reali obiettivi di progetto, definirne bene la dimensione per capire se potrà essere realizzato col semplice crowdfunding. Ha poi citato il Patto per il Lavoro e il Clima della Regione Emilia Romagna, sottoscritto da molti soggetti del territorio, in cui sono dati degli obiettivi e in cui esistono degli stanziamenti che varrebbe la pena tenere in conto.

Giuliano Vallara (CEA), cita il taglio operativo del progetto e la sua attenzione al cittadino eventualmente interessato ad intervenire autonomamente ma che senza un supporto esterno non è in grado di attivarsi. È importante la spinta dal basso che può dare il progetto, occorre lavorare sulla comunicazione in modo che ciascuno si senta di poter fare qualcosa.

 

Scarica pdf: Presentazione progetto Green In Parma agli Stakeholder 29.10.21

Link al video ‘‘V-GRINPA 29.10.21’’ interventi dei partecipanti

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