QUALITÀ DELL’ARIA E SALUTE: EREDITÀ DEL PROGETTO AWAIR, PIANO NAZIONALE INVESTIMENTI COMPLEMENTARI AL PNRR - RELAZIONI DA SCARICARE
Incontro in presenza presso APE Parma Museo e con partecipazione da remoto su Zoom
In affiancamento alle manifestazioni dell’Obesity Week 2022 il Gruppo Ambiente Salute del CEA ha organizzato un incontro in tema di qualità dell’aria e salute tenuto sabato 8 ottobre 2022 presso APE Parma Museo.
La ragione dell’incontro risiede nella volontà di fare il punto sulle attività in corso nel Gruppo CEA Ambiente Salute in vista dell’imminente avvio della nuova progettualità finanziata dal Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari (PNC) del PNRR, intitolata “Prevenzione e riduzione dei rischi per la salute legati all'inquinamento dell'aria esterna”, che il CEA condurrà in stretta collaborazione con Arpae.
I lavori, con al centro il tema della qualità dell'aria, si sono svolti in due parti. Nella prima sono state svolte le seguenti relazioni:
Leone Arsenio - Keynote speech - Inquinamento obesità e diabete
Maurizio Impallomeni - PNRR - Nuovi modelli della rete di assistenza sanitaria territoriale e PNC: Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima
Annamaria Colacci - Da remoto - Piano Nazionale Complementare: Salute, ambiente, biodiversità e clima
Elena Maestri - L’eredità del progetto AWAIR
La seconda parte è stata dedicata agli interventi dei partecipanti e alla discussione.
Renzo Valloni (Centro Etica Ambientale) ha introdotto le relazioni citando la nuova progettualità del PNC ai blocchi di partenza, di cui riferisce oggi la Prof.ssa Colacci, come l’occasione per un ulteriore salto di qualità del lavoro del Gruppo CEA oltre che come volano per lo sviluppo di nuove iniziative locali sui rischi sanitari dell’inquinamento ambientale da portare avanti in collaborazione con le istituzioni e altri portatori di interesse.
Sul merito del nuovo progetto Valloni ha da un lato richiamato la positiva esperienza già fatta a Parma col progetto europeo AWAIR, di cui riferisce oggi la Prof.ssa Maestri, che dimostra la nostra capacità di lavoro innovativo e dall’altro lato evidenziato le nuove occasioni di collaborazione che si creeranno fra le parti interessate (Dimec Unipr, Ausl, Arpae, Isde) che il CEA sempre promuove.
Leone Arsenio (Coordinatore Obesity Week - Parma; Centro Etica Ambientale) ha svolto una relazione di inquadramento sul nesso tra clima, inquinamento, malattie metaboliche e obesità come determinante di diverse patologie.
In tema di alimentazione ha messo l’accento sulle diete praticate in molti paesi industrializzati (es. fast food), basata su cibi preconfezionati, che non sono semplicemente squilibrate ma che contengono o sono contaminate da sostanze interferenti endocrini.
In chiusura Arsenio ha richiamato il rapporto diretto tra inquinamento ambientale e diffusione dei tumori e nelle conclusioni ha messo in guardia sulla possibile progressione degli effetti negativi dell’inquinamento sulla salute e sulla nostra capacità di renderci conto anzitempo del loro possibile aumento esponenziale.
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Maurizio Impallomeni (già Direttore dell’Area Igiene Ambientale AUSL Parma; Centro Etica Ambientale) ha presentato una sintesi sui nuovi dispositivi di pianificazione sanitaria che mettono al centro il rapporto salute-ambiente-clima che sono la cornice entro la quale nel quadriennio 2022-2026 si svilupperanno le azioni di riorganizzazione e rafforzamento del sistema nazionale di prevenzione sanitaria (SNPS) e ambientale (SNPA), azioni che dovranno prevedere: maggiore integrazione tra i due sistemi, spinta alla ricerca sul campo, formazione mirata degli operatori per migliorarne le competenze e digitalizzazione dell’informazione.
Ha poi presentato i percorsi che il CEA intende sviluppare conformemente al Piano Regionale della Prevenzione nei quali assumono un ruolo centrale la comunicazione sociale, anche come strumento di contrasto delle disuguaglianze in campo sanitario, e la divulgazione di informazioni vagliate scientificamente e pensate per favorire il cambiamento sia delle persone sia delle istituzioni.
mpallomeni ha infine parlato del Piano operativo “Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima” pilotato, con una precisa ripartizione dei compiti, da Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità svolgendo anche una succinta analisi SWOT (punti di forza vs punti di debolezza) delle azioni previste.
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Annamaria Colacci (Struttura Tematica Ambiente, Prevenzione e Salute - Arpae; Centro Etica Ambientale di Parma) è entrata nel vivo presentando gli Investimenti legati alle progettualità di ricerca applicata dell’area 1.4 dell’Investimento E.1 (bando del 30 giugno 2022) e i 14 temi progettuali fra cui si inserisce il nostro progetto nazionale sui rischi per la salute legati all'inquinamento dell'aria esterna.
Ha poi parlato della centralità della formazione per superare la complessità del linguaggio tecnico-scientifico e per ricondurre a un linguaggio comune le discipline scientifiche coinvolte. Quale esempio emblematico di complessità ha infine illustrato il concetto di pollutoma e il ruolo assegnato al CEA nel progetto.
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Elena Maestri (CINSA - Università di Parma; Centro Etica Ambientale) ha illustrato i raggiungimenti del progetto europeo AWAIR, durato da settembre 2017 a febbraio 2021, che ha coinvolto nella sperimentazione tre municipalità, Parma, Katowice (Polonia) e Budapest - distretto di Zugló (Ungheria).
L’obiettivo del progetto è stato in primo luogo la ricerca di modalità innovative di gestione degli eventi di inquinamento severi (sforamenti) nelle suddette tre aree dell’Europa centrale. Il robusto partenariato di progetto, coordinato da ARPAE e fra gli altri partecipato dall’Helmholtz Research Center for Environmental Health di Monaco, ha collaborato con i comuni e le agenzie ambientali per migliorare le misurazioni e il coinvolgimento dei cittadini.
Una delle iniziative di AWAIR è stata l’organizzazione di tavoli multilivello presso il Comune di Parma, con partecipazione di portatori di interesse da diversi settori. L’esito di quegli incontri ha spinto il Centro Etica Ambientale a riprendere l’iniziativa puntando sul coinvolgimento degli operatori sanitari nel ruolo di mediatori culturali per fare arrivare ai cittadini le informazioni sugli effetti della qualità dell’aria.
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