VIAGGIO NELL’ALVEO DELLA PARMA A FINE OTTOBRE 2022
Rilievo fotografico del tratto urbano della Parma trascorso un anno particolarmente caldo e siccitoso
I dati registrati dall’Osservatorio Meteorologico dell’Università di Parma, elaborati da Paolo Fantini, ci dicono che in città il mese di ottobre 2022 è stato il più caldo di sempre a partire dall’inizio delle osservazioni nell’anno 1878. La temperatura media di ottobre è stata di 19,0 °C che è superiore di ben 3,9 °C rispetto alla media del trentennio di riferimento 1991-2020, pari a 15,1 °C.
Identicamente, la temperatura media dei primi dieci mesi (1 gennaio - 31 ottobre) assegna ancora al 2022 il record dell’anno più caldo con una media di 18,0 °C che è superiore di 1,3 °C rispetto alla media del trentennio di riferimento 1991-2020, pari a 16,7 °C. Se in luogo delle medie si analizzano le temperature massime e le minime il quadro non cambia.
Per quanto riguarda le precipitazioni nel mese di ottobre sono stati registrati solo 2,2 mm di pioggia contro i 104,6 mm del trentennio di riferimento 1961-1990. Anche le previsioni che si spingono all’ultima settimana di novembre 2022, per quanto incerte, mostrano per le due settimane centrali del mese il passaggio di un paio di perturbazioni che transiteranno abbastanza velocemente per cui, almeno in città, i torrenti Parma e Baganza si manterranno in secca.
Un indicatore particolarmente rappresentativo della ricaduta ambientale di questa condizione di siccità estrema è l’alveo della Parma. Alla fine del mese di ottobre, storicamente caratterizzato da piene notevoli, se non catastrofiche come quella del 2014, il torrente è totalmente a secco. Subito a valle del ponte Stendhal il torrente Cinghio riversa nella Parma un rigagnolo d’acqua di scarico industriale che si disperde e ristagna in acquitrini sparsi fino a Ponte Caprazucca.
Per stabilire una condizione di riferimento e per stimolare una riflessione sulle pressioni che il mutato clima esercita sulla natura e sulla risorsa acqua il CEA ha svolto un rilievo per immagini dell’alveo della Parma negli ultimi tre giorni del mese di ottobre 2022. Il tratto d’alveo percorso, lungo cinque chilometri circa, va dal ponte De Gasperi sulla tangenziale sud al ponte Europa posto subito a nord della ferrovia.
La rappresentazione che ci è fatta dal torrente che taglia la città esprime nel modo più semplice e diretto lo stato della risorsa idrica, posta alla base del nostro buon vivere e, più in generale, lo stato di salute della porzione più significativa di natura urbana conservata.
Dalla cruda galleria fotografica della Parma di fine ottobre 2022, volutamente presentata senza commenti, occorrerà prendere spunto per approfondire la dinamica delle trasformazioni ambientali in corso.
In particolare occorrerà accertare l’efficacia della ricarica delle falde che, storicamente, sono rimpinguate dalle precipitazioni autunnali e primaverili, a fronte del ripetersi di inverni con poca neve, primavere con poca pioggia e in particolare di un ottobre e probabilmente di un novembre 2022 con i torrenti, principali agenti della ricarica, che nel loro tratto di pianura rimarranno in secca.
Scarica pdf: "Un viaggio nell’alveo della Parma"
Link al video breve “Sopralluogo nell’alveo della Parma 31.10.22”
Identicamente, la temperatura media dei primi dieci mesi (1 gennaio - 31 ottobre) assegna ancora al 2022 il record dell’anno più caldo con una media di 18,0 °C che è superiore di 1,3 °C rispetto alla media del trentennio di riferimento 1991-2020, pari a 16,7 °C. Se in luogo delle medie si analizzano le temperature massime e le minime il quadro non cambia.
Per quanto riguarda le precipitazioni nel mese di ottobre sono stati registrati solo 2,2 mm di pioggia contro i 104,6 mm del trentennio di riferimento 1961-1990. Anche le previsioni che si spingono all’ultima settimana di novembre 2022, per quanto incerte, mostrano per le due settimane centrali del mese il passaggio di un paio di perturbazioni che transiteranno abbastanza velocemente per cui, almeno in città, i torrenti Parma e Baganza si manterranno in secca.
Un indicatore particolarmente rappresentativo della ricaduta ambientale di questa condizione di siccità estrema è l’alveo della Parma. Alla fine del mese di ottobre, storicamente caratterizzato da piene notevoli, se non catastrofiche come quella del 2014, il torrente è totalmente a secco. Subito a valle del ponte Stendhal il torrente Cinghio riversa nella Parma un rigagnolo d’acqua di scarico industriale che si disperde e ristagna in acquitrini sparsi fino a Ponte Caprazucca.
Per stabilire una condizione di riferimento e per stimolare una riflessione sulle pressioni che il mutato clima esercita sulla natura e sulla risorsa acqua il CEA ha svolto un rilievo per immagini dell’alveo della Parma negli ultimi tre giorni del mese di ottobre 2022. Il tratto d’alveo percorso, lungo cinque chilometri circa, va dal ponte De Gasperi sulla tangenziale sud al ponte Europa posto subito a nord della ferrovia.
La rappresentazione che ci è fatta dal torrente che taglia la città esprime nel modo più semplice e diretto lo stato della risorsa idrica, posta alla base del nostro buon vivere e, più in generale, lo stato di salute della porzione più significativa di natura urbana conservata.
Dalla cruda galleria fotografica della Parma di fine ottobre 2022, volutamente presentata senza commenti, occorrerà prendere spunto per approfondire la dinamica delle trasformazioni ambientali in corso.
In particolare occorrerà accertare l’efficacia della ricarica delle falde che, storicamente, sono rimpinguate dalle precipitazioni autunnali e primaverili, a fronte del ripetersi di inverni con poca neve, primavere con poca pioggia e in particolare di un ottobre e probabilmente di un novembre 2022 con i torrenti, principali agenti della ricarica, che nel loro tratto di pianura rimarranno in secca.
Scarica pdf: "Un viaggio nell’alveo della Parma"
Link al video breve “Sopralluogo nell’alveo della Parma 31.10.22”
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